Elisa Giordano e il boom dell'«Elfo Socrate»: «Mi sono inventata un podcast per rispondere alle ansie dei miei figli» (2025)

«Mamma, raccontaci una storia». Tutti i bambini, prima o poi, lo chiedono. Ma se tua mamma, che per lavoro parla parla parla, a fine giornata la voce non l’ha più, come si fa? La soluzione salva-vita di Elisa Giordano, 44 anni, esperta di comunicazione, è stata quella di registrare la sua voce. «All’inizio leggevo le loro storie preferite, Il Gruffalò, Il lupo che cambiava colore... Eravamo in pandemia, era il 2020, loro avevano 3 e 5 anni, e io ero a un bivio: o sconfessavo tutti gli insegnamenti che avevo trasmesso ai figli, e accendevo la Tv, oppure provavo a stare con loro in un altro modo. Così mi sedevo con loro, afona, schiacciavo «play» e ascoltavamo la mia voce, come del resto avevo sempre fatto da bambina con il “raccontastorie”: i miei avevano un ristorante e la sera mi arrangiavo con quello». Poi un giorno Nina torna a casa dalla scuola di danza e mi dice: “Tu devi inventare le storie dell’elfo”, e mi spiega la tradizione anglosassone dell’«Elf on the shelf», che io non conoscevo: un elfo, aiutante di Babbo Natale, che nel periodo dell’Avvento sta nelle case («sulla mensola», letteralmente) e di notte torna al Polo Nord a raccontare a Babbo Natale come si comporta il bimbo che abita quella casa». Da quel momento il podcast casalingo che raccoglie le favole si trasforma, e piano piano le storie Elisa inizia a inventarle. Il podcast, con il ritorno alla vita «normale», ha poi registrato oltre 650 mila download con una media di circa 20 mila ascolti al mese. Nonostante prendesse vita solo a dicembre, con i nuovi episodi delle storie dell’elfo.

Adesso, dei 177 episodi registrati, una selezione compone Il Libro dell’Avvento dell’elfo Socrate (Gallucci), appena uscito e già in ristampa, mentre dal 1° dicembre arriveranno le nuove 24 avventure del podcast L’elfo Socrate, prodotto da Storie Libere. Si aspettava questo successo?
«Non proprio. È tutto nato davvero da un’esigenza molto concreta e dall’idea di condividere con altri genitori gli stessi problemi. Quando i numeri sono cresciuti qualche editori si è interessato».
Come se li spiega quei numeri?
«Credo che ci sia molta voglia di positività. In generale, con tutte le notizie negative che ci bombardano, e soprattutto per i bambini, che sono sottoposti, oggi, a un’ansia di prestazione pazzesca e si sentono giudicati costantemente».
Che tipo di problemi condivideva con gli altri genitori?
«Tra le favole che registravo e le storie dell’elfo Socrate c’è stata anche la fase delle “Storie senza paura”, che prendevano spunto da pensieri, idee e problemi dei figli, tenendo fuori solo la paura. Per fare un esempio, mia figlia aveva delle crisi di rabbia pazzesche dopo il lockdown, al rientro a scuola. La psicologa dello sportello d'ascolto della sua scuola ci aveva detto: dovete farle visualizzare un animale, un personaggio, e chiederle: che colore ha? Che cosa vuole fare? Lei vi darà delle risposte. Io pensavo: figuriamoci, mia figlia è scafata, mi dirà che non c’è nessuno e che è solo lei che è incazzata nera. Invece, in una crisi di rabbia totale, invece di rapportarmi a lei nel solito modo, le ho chiesto: chi c'è qui con te? E lei è stata al gioco: c’è un dinosauro, è verde e vuole mangiare tutti, mi dice. Abbiamo iniziato a tirar fuori la rabbia, e abbiamo scritto insieme una filastrocca sul Dino Sauro che recitava tutte le volte che la rabbia la sopraffava. Ed è servita come esercizio, abbiamo scritto un po' di storielle per esorcizzare le loro paure».
Poi è arrivato l’elfo Socrate: che caratteristiche ha?
«È un elfo che viene dal paese di Babbo Natale, ma non c’entra molto con l’elf on the shelf, che ha un ruolo giudicante e un po’ spione, che non mi piaceva molto. Volevo smorzare quell’aspetto, in più l’elfo non mi piaceva, mi sembrava un Pinocchio con il naso smorzato, quindi in casa cerco un sostituto. Cerco un pupazzo: c'erano solo dei peluche di animali e Socrate, che mi aveva regalato la scrittrice Chiara Zocchi. Mi è piaciuto subito: un po’ perché con la barba bianca sembra un po’ Babbo natale, un po’ perché potevo usare i suoi aforismi, semplificati, come perle di saggezza, un po’ perché “so di non sapere” è anche un po' il mio motto: mi sento davvero totalmente impreparata».
Come nascono gli episodi?
«Socrate ascolta i bambini e le loro questioni, dalla partita di basket andata male alla zia che sta perdendo la memoria, poi li trasporta nel regno di babbo Natale dove è successa una cosa simile, e ovviamente alla fine c’è un lieto fine. Li aiuta a trovare una soluzione, o ad avere un nuovo sguardo su un problema. Non c’è psicologia, né della vera filosofia, è solo buon senso».
Lei quindi per tre anni ha aggiornato il podcast solo a dicembre?
«Sì, ho il mio lavoro e non gli stavo dietro. Lo promuovevo sui miei social solo nelle settimane prima di Natale, per dire che uscivano i nuovi episodi. Poi però hanno iniziato a scrivermi dei genitori, tutto l’anno. E magari d’estate mi chiedevano degli episodi ambientati al mare, perché gli dava fastidio che il vicino di ombrellone vedesse i figli ascoltare dei racconti ambientati a Natale».
Quindi in casa sua è Natale da tre anni.
«Esattamente».
I suoi figli ascoltano ancora?
«Le apprezzano ancora. Io inizialmente avevo detto: adesso esce il libro, e poi il nuovo podcast, fatto in modo professionale… Poi basta. Ma hanno avuto una crisi isterica, perché si sono affezionati al personaggio. Del resto il podcast sta crescendo insieme a loro, magari un bambino di 4 anni lo ascolta e lo ama, ma uno di 8 può apprezzare anche altre sfumature. In uno degli ultimi episodi, ed esempio, c’è la domanda: esiste Babbo Natale? La risposta ha più livelli, per non scalfire la magia del bambino più piccolo e contemporaneamente per gestire il dubbio del più grande».
La domanda che tutti ci stiamo facendo: quando arriverà il pupazzo dell’elfo Socrate nei negozi?
«Eh, è un’idea, ci stiamo pensando».

LE PRESENTAZIONI DEL LIBRO, CON ELISA GIORDANO:

Sabato 30 novembre alle 16,30 in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

Domenica 1 alle 16,30 alla Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo presentazione del
libro e del podcast insieme a Storielibere

Lunedì 2 alle 17,00 al Circolo dei lettori di Torino insieme a Rossana de Michele di Storielibere.fm

Venerdì 13 alle 18,30 incontro e presentazione al FuoriLuogo di Asti

Sabato 14 alle 17,00 letture tra lo shopping natalizio nel concept store Urban a Bra

Giovedì 19 alle 17,00 alla Biblioteca di Alba laboratorio di scrittura creativa con i bambini della
Primaria insieme all’elfo Socrate

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Author: Geoffrey Lueilwitz

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